lunedì 5 settembre 2011

Il Tantra


                                                                   ( SHIVA e SHAKTI)

C’è una bellissima frase di Osho che spiega il Tantra "Nel Tantra la spiritualità non è una vetta da raggiungere, non è qualcosa da praticare in un tempio: il corpo stesso è un tempio." Ma che cos’è il Tantra che molti ne parlano nell’ambiente dello Yoga?
Wikipedia ci dice che il Tantra è un insieme di pratiche e idee, caratterizzato da una grande importanza dei rituali, la manipolazione dell'energia (śakti), azioni talvolta considerate "trasgressive", l'uso del mondano per accedere al sopramondano e l'identificazione del microcosmo con il macrocosmo. Alla base delle dottrine tantriche vi è infatti la concezione, già presente nelle Upaniṣad, di una stretta correlazione tra il macrocosmo e il microcosmo. Il Tantra considera la guida di un Guru un prerequisito indispensabile.
La parola “tantra” fa parte della lingua sanscrita ed è composta dalla radice TAN, che vuol dire espandere, e dal suffisso TRA, che significa liberare, inoltre in essa è compresa la radice acustica TA che rappresenta l’oscurità o il legame dell’ignoranza. Quindi il significato della parola “tantra” è: “Ciò che espande la coscienza liberandola dai legami dell’oscurità e dell’ignoranza”. La tradizione tantrica, o Tantrika Parampara, può considerarsi parallela o intrecciata con quella Vedica (Vaidika Parampara).Lo sviluppo del pensiero tantrico rivela inoltre l'influenza di Upanisad, Purana, e Yoga. Secondo il Tantra, la Realtà è pura coscienza (chit), che è lo stesso che essere (sat) e beatitudine (ananda). Nel Tantra, questa tripletta, o Satchitananda è rappresentato dalla coppia Shiva-Shakti, che comprende l'Assoluto, Shiva, e il potere della creazione, Shakti; nel Tantra, ogni concetto del Divino che non includa la Shakti, o la potenza del divenire, è considerato incompleto. Nel processo di manipolazione dell'energia l’adepto del tantra ha diversi strumenti a disposizione: tra questi l’Hatha Yoga, con pratiche anche estreme che portano a un controllo pressoché completo del proprio corpo; la visualizzazione e verbalizzazione della divinità, attraverso i mantra e la meditazione su di essi; e l'identificazione con il divino, con pratiche meditative tendenti a una totale immedesimazione con una divinità. Il Tantra insegna che è possibile raggiungere l'illuminazione anche nelle peggiori condizioni morali e sociali: l'età oscura in cui siamo immersi presenta innumerevoli ostacoli, che rende difficile la maturazione spirituale. Per questo sono necessarie misure drastiche come, appunto, il metodo tantrico. La filosofia del Tantra si basa su varie raccolte di 92 shruti, conosciuti come Tantra; ne esistono varianti Vaishnava, Shaiva, e Shakta, tra le altre. Nel tantra viene insegnato che la realtà si evolve in una molteplicità di cose ed esseri viventi, eppure al tempo stesso resta pura coscienza, essere e beatitudine; in questo processo di evoluzione, Maya ("illusione") nasconde la Realtà e la separa in due opposti, come conscio e inconscio, piacevole e spiacevole, e così via. Queste condizioni limitano o restringono l'individuo (jiva) e trasformano la sua percezione in quella di un animale. In questo mondo relativo, Shiva e Shakti sembrano separati; nel Tantra, però, anche durante l'evoluzione, la Realtà resta identica, sebbene il Tantra non neghi né l'atto né il fatto di questa evoluzione. Di fatto, il Tantra afferma che sia il processo di evoluzione mondiale sia quello individuale sono Realtà, prendendo le distanze sia dal puro dualismo sia dal non-dualismo del Vedanta. Comunque, l'evoluzione o "corrente di uscita" è solo una delle funzioni di Maya; l'involuzione, o "corrente di ritorno", riporta il jiva alla sorgente o radice della Realtà, rivelando l'infinito. Si dice che il Tantra insegni il metodo per cambiare il verso della corrente, da quella di uscita a quella di ritorno. Questa idea è alla base di due proverbi tantrici: "Ci si deve rialzare con quello che ci fa cadere" e "lo stesso veleno che uccide diventa l'elisir della vita se usato dal saggio". Il metodo tantrico consiste nel sublimare piuttosto che negare la realtà negativa; questo metodo si compone di tre fasi: purificazione, elevazione, e "riaffermazione dell'identità sul piano della pura coscienza". (da "Approfondimenti sul tantra" di Jacopo Ceccarelli).

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