( SHIVA e SHAKTI)
C’è una bellissima frase di Osho che spiega il
Tantra "Nel
Tantra la spiritualità non è una vetta da raggiungere, non è qualcosa da
praticare in un tempio: il corpo stesso è un tempio." Ma che cos’è il
Tantra che molti ne parlano nell’ambiente dello Yoga?
Wikipedia ci dice che il Tantra è un insieme di
pratiche e idee, caratterizzato da una grande importanza dei rituali, la
manipolazione dell'energia (śakti), azioni talvolta considerate
"trasgressive", l'uso del mondano per accedere al sopramondano e
l'identificazione del microcosmo con il macrocosmo. Alla base delle dottrine tantriche vi è infatti la
concezione, già presente nelle Upaniṣad, di una stretta correlazione tra
il macrocosmo e il microcosmo. Il Tantra considera la guida di un Guru
un prerequisito indispensabile.
La parola “tantra” fa parte della lingua sanscrita
ed è composta dalla radice TAN, che vuol dire espandere, e dal suffisso TRA,
che significa liberare, inoltre in essa è compresa la radice acustica TA che
rappresenta l’oscurità o il legame dell’ignoranza. Quindi il significato della
parola “tantra” è: “Ciò che espande la coscienza liberandola dai legami
dell’oscurità e dell’ignoranza”. La tradizione tantrica, o Tantrika
Parampara, può considerarsi parallela o intrecciata con quella Vedica (Vaidika
Parampara).Lo sviluppo del
pensiero tantrico rivela inoltre l'influenza di Upanisad, Purana, e Yoga.
Secondo il Tantra, la Realtà è pura coscienza (chit), che è lo stesso che
essere (sat) e beatitudine (ananda). Nel Tantra, questa
tripletta, o Satchitananda è rappresentato dalla coppia Shiva-Shakti, che
comprende l'Assoluto, Shiva, e il potere della creazione, Shakti; nel Tantra,
ogni concetto del Divino che non includa la Shakti, o la potenza del divenire,
è considerato incompleto. Nel
processo di manipolazione dell'energia l’adepto del tantra ha diversi strumenti
a disposizione: tra questi l’Hatha Yoga, con pratiche anche estreme che portano
a un controllo pressoché completo del proprio corpo; la visualizzazione e
verbalizzazione della divinità, attraverso i mantra e la meditazione su di
essi; e l'identificazione con il divino, con pratiche meditative tendenti a una
totale immedesimazione con una divinità. Il
Tantra insegna che è possibile raggiungere l'illuminazione anche nelle peggiori
condizioni morali e sociali: l'età oscura in cui siamo immersi presenta
innumerevoli ostacoli, che rende difficile la maturazione spirituale. Per
questo sono necessarie misure drastiche come, appunto, il metodo tantrico. La
filosofia del Tantra si basa su varie raccolte di 92 shruti, conosciuti come
Tantra; ne esistono varianti Vaishnava, Shaiva, e Shakta, tra le altre. Nel
tantra viene insegnato che la realtà si evolve in una molteplicità di cose ed
esseri viventi, eppure al tempo stesso resta pura coscienza, essere e
beatitudine; in questo processo di evoluzione, Maya ("illusione")
nasconde la Realtà e la separa in due opposti, come conscio e inconscio,
piacevole e spiacevole, e così via. Queste condizioni limitano o restringono
l'individuo (jiva) e trasformano la sua percezione in quella di un animale. In
questo mondo relativo, Shiva e Shakti sembrano separati; nel Tantra, però,
anche durante l'evoluzione, la Realtà resta identica, sebbene il Tantra non
neghi né l'atto né il fatto di questa evoluzione. Di fatto, il Tantra afferma
che sia il processo di evoluzione mondiale sia quello individuale sono Realtà,
prendendo le distanze sia dal puro dualismo sia dal non-dualismo del Vedanta. Comunque,
l'evoluzione o "corrente di uscita" è solo una delle funzioni di
Maya; l'involuzione, o "corrente di ritorno", riporta il jiva alla
sorgente o radice della Realtà, rivelando l'infinito. Si dice che il Tantra
insegni il metodo per cambiare il verso della corrente, da quella di uscita a
quella di ritorno. Questa idea è alla base di due proverbi tantrici: "Ci
si deve rialzare con quello che ci fa cadere" e "lo stesso veleno che
uccide diventa l'elisir della vita se usato dal saggio". Il metodo
tantrico consiste nel sublimare piuttosto che negare la realtà negativa; questo
metodo si compone di tre fasi: purificazione, elevazione, e
"riaffermazione dell'identità sul piano della pura coscienza". (da
"Approfondimenti sul tantra" di Jacopo Ceccarelli).
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