domenica 27 dicembre 2015

Vita ed opere di Bhagawan Nityananda

                             

   Vita ed opere di Nityananda – Scrive Francesco Balestro:
 "Bhagawan Nityananda (novembre / dicembre 1897 - 8 agosto 1961) è stato un Guru indiano. I suoi insegnamenti sono pubblicati nel "Chidakash Gita". Nityananda nacque a Quilandy (Pandalayini), Kerala, India del sud. I dettagli sulla nascita di Nityananda sono relativamente sconosciuti. Secondo  alcuni suoi discepoli  Nityananda è stato trovato come un bambino abbandonato nel villaggio di Tuneri, Kozhikode, Kerala, India da una signora di nome Uniamma Nair, che era sposata con Chathu Nair. La coppia Nair adottò questo bambino e si prese cura di lui insieme con i loro cinque figli. 
A Nityananda venne dato il  nome di Raman dai suoi genitori adottivi. La coppia Nair erano contadini che si prendevano  cura delle aziende agricole di proprietà di un ricco avvocato di nome Ishwar Iyer, che si fidava molto di loro. Il padre adottivo di Nityananda morì quando lui aveva tre anni e sua madre adottiva quando aveva sei anni. Prima di morire aveva consegnato la responsabilità di Nityananda a Ishwar Iyer.
Anche durante l'infanzia, Nityananda sembrava essere in uno stato spirituale insolitamente avanzato, che ha dato origine alla credenza che era nato illuminato ed infine gli fu  dato il nome Nityananda, che significa "sempre nella beatitudine". Prima dei vent'anni, Nityananda diventa un Yogi errante, si dedicò allo studio dello yoga e delle pratiche ascetiche in Himalaya e in altri luoghi. Nel 1920, tornò nel sud dell'India ove vi guadagnò una  certa reputazione per i suoi poteri miracolosi e la sua capacità di guarire malati incurabili. A quel tempo iniziò la costruzione di un ashram vicino a Kanhangad, nello stato del Kerala. La polizia locale sospettava che avesse una produzione di banconote false con le quali  pagare le spese della costruzione, per tutta risposta Nityananda li portò a un lago infestato dai coccodrilli nella giungla, vi  si tuffò e riemerse con una manciata di denaro, ciò fu abbastanza per soddisfare la polizia che da allora non lo importunò ulteriormente. Il bel tempio sulla collina e l'Ashram a Kanhangad sono ora centri di pellegrinaggio. Il Guruvan, un bosco nelle vicine colline dove Baba stava seduto in penitenza, è ora un rifugio per i pellegrini. 
Nel 1923, Nityananda cominciò a vagare per la Valle Tansa nello stato del Maharashtra. Lì, la sua fama di taumaturgo attirò gente dalla metropoli di Bombay (oggi Mumbai). Egli però  si rifiutò di accreditarsi il merito  dei miracoli. Egli disse: "Tutto ciò che accade, avviene automaticamente per volontà di Dio". Nityananda  fu di grande sostegno  agli Adivasi (abitanti o tribù originarie), che erano disprezzati dalla popolazione in generale. Nityananda istituì una scuola, oltre a fornire cibo e vestiario per loro. 
Nityananda  fu molto parco  in termini di insegnamenti verbali. A partire dagli inizi del 1920, i suoi devoti a Mangalore si sedevano con lui la sera. La maggior parte del tempo restava di silenzio, anche se di tanto in tanto dava consigli spirituali. Una devota di nome Tulasi Amma scrisse alcuni dei suoi insegnamenti e le sue risposte alle domande specifiche. Più tardi, queste note sono state raggruppate e pubblicate nella lingua Kannada e il libro è conosciuto come Chidaksha Gita. 
Alcuni ritengono che Nityananda avesse il potere di trasmettere l'energia spirituale (shaktipat) alle persone con mezzi non verbali. Nel comportamento esteriore a volte  poteva anche apparire estremamente focoso e intimidatorio, sino al punto di gettare sassi  contro visitatori importuni in qualche occasione. Questo era il suo modo di dissuadere le persone che non erano serie nella loro aspirazione spirituale, o che venivano a lui con secondi fini. 
Nel 1936, si recò al tempio di Shiva nel villaggio di Ganeshpuri e chiese se poteva rimanere lì alla famiglia che accudiva il tempio la quale accettò e costruì una capanna per lui nelle adiacenze. Nel frattempo  i suoi visitatori e seguaci aumentavano, la capanna così si espanse divenendo un ashram.  Le persone che vivevano intorno a lui lo consideravano  un Avadhuta: completamente libero ed  assorbito nello stato trascendentale del Sé supremo. 
Nityananda morì l'8 agosto 1961. Il suo samadhi (tempio-tomba) si trova a Ganeshpuri al Samadhi Mandir. Vi è anche un santuario dedicato a lui nel Gurudev Siddha Peeth Ashram di Gavdevi (nei pressi di Ganeshpuri). Il suo Ashram, un ostello turistico, e altri edifici legati alla sua vita in Ganeshpuri sono conservati dal Shree Bhimeshwar Sadguru Nityananda Sanstha Ganeshpuri. Questi fiduciari sono anche responsabili del suo samadhi santuario a Ganeshpuri, che è un luogo di pellegrinaggio. Una fiduciaria a Kanhangad si occupa dell' Ashram e dei templi situati lì. La fiduciaria gestisce anche alcune istituzioni educative e un Dharmasala. 
Secondo i biografi di Nityananda, l'identità dei Guru di Nityananda è un mistero. Secondo Healy, Nityananda non ha avuto un guru. In uno dei suoi discorsi, il suo allievo Swami Muktananda ha detto che Guru Nityananda era  Siddha Purusha del Kerala. Il Siddha è "colui che ha realizzato il Sé e ne manifesta i poteri". Si riferisce a maestri perfetti che hanno raggiunto la perfezione spirituale. Siddha può anche riferirsi a colui che ha raggiunto  siddhi, poteri paranormali.  La qualifica di Siddha può anche  riferirsi ai Siddha Nath, asceti, sadhu o yogi  che seguono  la  sadhana del Siddha Yoga. Nel  giainismo i siddha sono le anime liberate che hanno distrutto tutti i karma e hanno ottenuto moksha (la liberazione). I Siddha, in quanto esseri perfetti,  rappresentano l'anima nella sua forma più pura.

(http://riciclaggiodellamemoria.blogspot.it/2015/12/vita-ed-opere-di-bhagawan-nityananda.html )

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