Nel precedente post avevamo visto Ananda Sutta (La Consapevolezza del respiro) ora vi parlo della respirazione yogica completa.
«Con la respirazione yogica il corpo diventa forte e sano; il grasso superfluo scompare, il viso si fa luminoso, gli occhi scintillano, un fascino particolare emana da tutta la persona. La digestione si svolge con facilità. Il corpo si purifica interamente e la mente diviene calma, obbediente. La pratica costante apporta felicità e pace.». (Swami Sivananda.)
La respirazione completa consiste in tre fasi successive legate insieme in una respirazione ideale.
Queste le tre fasi:
- respirazione addominale o diaframmatica (Adhama)
- respirazione toracica o intercostale (Madhyama)
- respirazione clavicolare o con bronchi superiori (Adya)
Per eseguire la respirazione yogica completa, questa deve essere calma e profonda e non deve essere praticata a scatti o forzatamente. Imparare a respirare secondo a quello che lo yoga ci insegna, deve divenire il momento in cui noi entriamo in contatto con noi stessi, con la parte più profonda di noi.
B.K.S. Iyengar parlando di queste tre fasi nel libro ” Teoria e pratica del pranayama” ci insegna che Adhama è la parte più bassa, dove la respirazione è più grossolana e brusca, Madhyama è la parte media dove la respirazione è semimorbida e infine Adya dove la respirazione è alta, morbida e dolce. Parlando di Adya Iyengar la chiama anche Uttama.
La tecnica del “ Respiro yogico completo”, richiede che, inizialmente, si espiri lentamente concentrandosi sulle singole zone dove avviene il respiro.
Nella prima fase espirando prima si svuota la regione diaframmatica per mezzo dei muscoli addominali, poi quella centrale o toracica dolcemente tirando le costole verso l’interno e alla fine la zona clavicolare o detta anche dei bronchi superiori. Dopo l’espirazione fa seguito una lenta ma regolare inspirazione, concentrandosi ancora una volta sulle diverse zone polmonari man mano che l’aria vi penetra. Si continua con un contino espiro e inspiro, concentrandosi sempre di più sulle zone dove avviene in quel momento la respirazione.
Con questo esercizio s’inizia l’acquisizione della concentrazione.
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