domenica 11 dicembre 2011

Sutra del cuore ( प्रज्ञापारमिताहृदय )

Quando tanti anni fà vidi il film " Il piccolo Buddha" mi rimase scolpita dentro di me la parte finale quando il Lama Norbu spiega a Jesse un canto che è in sottosfondo " IL SUTRA DEL CUORE".Che cos'è questo sutra?
 
Il Sutra del cuore della perfezione della saggezza o Sutra del cuore (Sanscrito: प्रज्ञापारमिताहृदय Prajñāpāramitā Hṛdaya) è un sūtra Mahāyāna del gruppo della Prajñāpāramitā, molto conosciuto e diffuso nei paesi di tradizione mahāyāna per la sua brevità e densità di significato. Si ritiene che il Sutra del Cuore sia stato composto intorno al I secolo d.C. nell'Impero Kushan. Jan Nattier,ha tuttavia avanzato la tesi che tale sūtra sia un apocrifo cinese basato sulla sintesi di un più ampio Prajñāpāramitā sūtra di origine indiana, successivamente introdotto in India dal pellegrino cinese Xuánzàng (玄奘, 602-664) e lì tradotto in sanscrito. Il Sutra del Cuore è conservato nel Canone cinese all'interno del Bōrěbù; nel Canone tibetano all'interno del Kangjur (bKa'-'gyur), precisamente nel 34° volume che raccoglie gli Sna-tshogs (sutra brevi) della II sezione denominata Sher-phyin (prajñāpāramitā).(da Wikipedia).































(testi tratti da: www.bodhidharma.info/insegnamenti/sutra.htm)
 Edward Bach ci dice:
Questo Sutra è di una bellezza struggente.

Sutra  è una parola sanscrita che significa “‘filo che raccoglie le perle” ed  e’  l’insieme dei testi nei quali sono riportati gli insegnamenti del Buddha.

Tramandati inizialmente in forma orale, furono quindi trascritti ed inclusi nel Sutrapitaka, il canone buddhista, il testo del Primo Giro della Ruota del Dharma.

Attraverso i secoli sono stati tradotti nelle varie lingue di adozione. Il modo corretto di pronunciarlo è farlo senza stacchi, ossia utilizzando la respirazione senza stacchi ma continuando a pronunciare anche in espirazione. E’ un esercizio molto difficile ma prendendo la giusta ritmica induce ad uno stato meditativo profondo.
A che serve? Apre la mente. La prepara ai rituali, la prepara alla meditazione. Stacca corpo fisico e spirituale. Fa raggiungere uno stato profondo ed interiore. Non serve guardare, la statua del Buddha non cambia, ed il paesaggio è bellissimo ma lontano. Ma bisogna ascoltare. Ad occhi chiusi, immaginando che le parole escano con il  respiro e disegnino goccioline d’acqua che cadono da una foglia.

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