Una delle posizioni che amo
maggiormente è Janu Sirsasana (posizione della testa verso il ginocchio). E’
una posizione molto utile per alleviare stress, stati d’ansia e tensione, Le
parti del corpo interessate durante l’esecuzione della posizione sono la colonna
vertebrale, le reni, le spalle, l’inguine e il fegato.
Su Yoga Journal è descritta così
l’esecuzione:
1-
“Sedetevi sul pavimento con i glutei sollevati,
appoggiati su una coperta ripiegata, e le gambe distese davanti a voi.
Inspirate, piegate il ginocchio destro e tirate il tallone all’indietro verso
il perineo. Appoggiate delicatamente la pianta del piede destro contro la parte
interna della coscia sinistra, appoggiate la parte esterna della gamba destra
sul pavimento, con lo stinco collocato ad angolo retto rispetto alla gamba
sinistra (se il ginocchio destro non riesce ad appoggiarsi comodamente sul
pavimento, sostenetelo con una coperta ripiegata)”.
2-
“Premete la mano destra contro la parte interna destra
dell’inguine, nel punto in cui la coscia si unisce al bacino, e la mano
sinistra sul pavimento di fianco all’anca. Espirate e ruotate il busto
lievemente verso sinistra, sollevando il busto mentre premete verso il basso e
appoggiate a terra la parte interna della coscia destra. Allineate l’ombelico con
il centro della coscia sinistra. Potete semplicemente fermarvi qui, usando un
nastro per aiutarvi ad allungare la colonna vertebrale in modo uniforme,
premendo verso terra con i glutei”.
3-
“Oppure, quando siete pronti, potete lasciare il nastro
e allungare la mano destra per afferrare la parte interna del piede sinistro,
con il pollice sulla pianta del piede. Inspirate e sollevate la parte anteriore
del busto, premendo la parte superiore della coscia sinistra verso terra e
allungandovi bene con il tallone sinistro. Facendo pressione con la mano
sinistra sul pavimento potete aumentare la torsione verso sinistra. Poi
allungate la mano sinistra verso l’esterno del piede. Con le braccia
completamente distese, allungate la parte anteriore del busto dal pube all’apice
dello sterno”.
4-
“Espirate e allungatevi in avanti partendo
dall’inguine, anziché dalle anche. Assicuratevi di non forzare il piegamento in
avanti, incurvando la schiena e accorciando la parte anteriore del busto.
Mentre vi abbassate, piegate i gomiti lateralmente all’esterno e sollevateli,
allontanandoli dal pavimento”.
5-
“Allungatevi in avanti in una posizione comoda. La
parte inferiore del ventre sarà la prima toccare a le cosce , seguita dalla
testa. Mantenete questa posizione da 1 a 3 minuti. Sollevatevi con
un’inspirazione e ripetete le istruzioni a gambe invertite per lo stesso numero
di secondi”.
Come tutte le
posizioni la dobbiamo praticare a lungo per raggiungere un piegamento totale
sul ginocchio senza l’uso del nastro, questo perché la muscolatura deve
allungarsi, il corpo raggiungere un grado di flessibilità che permetta il
piegamento, ma tutto deve essere fatto senza forzare e con tanta pazienza per
dare il tempo necessario al corpo di assorbire, allungarsi e ottenere la
flessibilità massimale che può raggiungere.
Ora attraverso
alcune immagini tratte dal libro di Ray Long “ The Key Poses of Hatha Yoga”
vedremo l’azione di questa posizione sul corpo.
Nella gamba tesa, il quadricipite (verde) è il
muscolo agonista, i posteriori della coscia (rosso) sono gli antagonisti.
Nella gamba flessa, muscoli posteriori della
coscia (verde) sono gli agonisti e i quadricipiti (rosso) sono gli antagonisti.
In queste
immagini invece vediamo cosa succede quando eseguiamo Janu Sirsasana, le
origini e le inserzioni della serie dei muscoli utilizzati per questa
posizione.
Figura 1 Figura 2
Fig.1: quando pieghiamo il ginocchio, vediamo
l’origine del principale muscolo del polpaccio, il gastrocnemio. Questo ne permette
l’inserimento sul calcagno e di muoversi liberamente.
Fig.2 : una volta che i muscoli sono rilassati, bisogna
piegare i gomiti per portare il piede indietro e tenerlo in questa posizione.
Questo risolve l'inserimento dei muscoli del polpaccio in un punto più lontano
dalla loro origine sul femore. Questo è un esempio di collegamento delle
estremità inferiori e superiori per approfondire la posa.
Le mani continuano a stringere: i piedi mentre il bicipite e
i muscoli brachiali rimangono attivi, piegando i gomiti e tenendo il piede
nella parte posteriore inclinato (dorso flesso) . il quadricipite raddrizza poi
il ginocchio. Quest’azione trae origine dai muscoli del polpaccio sul retro del
ginocchio lontano dal loro inserimento sul tallone, attivando uno stiramento di
muscoli interessati.
Il piegamento del ginocchio rilascia l’inserimento dei
muscoli posteriori della coscia sul braccio inferiore. Il muscolo psoas quindi
inclina il bacino in avanti. Quest’azione sposta l'origine dell’ischio crurale
sulla parte posteriore della pelvi lontano dal loro inserimento sulla parte
inferiore della gamba.
Le
immagini che seguono illustrano come Janu Sirsasana unisce i movimenti dei vari
giunti principali, la caviglia, il ginocchio, l'anca, il gomito e la colonna vertebrale,
per creare la lunghezza dei muscoli della parte posteriore del corpo.
Qui vediamo le mani e le braccia
che inclinano il corpo verso la caviglia e il ginocchio allora si raddrizza, allungando
i muscoli del polpaccio.
Quando il ginocchio si raddrizza il bacino s’inclina in
avanti allungando i tendini.
Flettendo l’anca si allunga il grande gluteo. I
gomiti piegandosi abbassano il busto in avanti allungando i muscoli che seguono
la lunghezza della colonna vertebrale.
Quest’azione tira il bacino in avanti e
si combina con gli psoas per intensificare l'intero tratto.
Questa è l’azione di Janu
Sirsasana sul nostro corpo.
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