Per sindrome si intende una
condizione patologica diffusa che interessa diverse componenti dell’organismo.
Diversamente dalla malattia, la sindrome è quindi una situazione clinica che
comprende una serie di fattori di rischio e di sintomi che si manifestano
contemporaneamente nell'individuo. La sindrome è pertanto una condizione più
complessa da controllare e curare rispetto a una specifica malattia proprio a
causa della influenza reciproca tra i diversi componenti interessati. Per
sindrome metabolica s’intende una patologia, generalmente associata a non
appropriati stili di vita, che interessa diversi parametri:
Criteri di identificazione della
sindrome metabolica a cura dell’OMS
Parametro
|
Patologia
|
Condizione
patologica
|
pressione sanguigna
|
ipertensione
arteriosa
|
|
metabolismo dei
lipidi
|
colesterolemia
|
ridotto colesterolo
HDL: 40 mg/dl nei maschi, 50 mg/dl nelle femmine; trigliceridemia: oltre i
150 mg/dl
|
metabolismo degli zuccheri
|
iperglicemia/diabete
|
|
peso corporeo
|
obesità
|
Nella sindrome metabolica l’età è
generalmente un fattore di rischio aggiuntivo (a partire dai 45 anni negli
uomini e dai 55 nelle donne) in quanto l’organismo tende naturalmente a
disequilibrarsi con l’avanzare degli anni.
Le 4 patologie che formano la sindrome
metabolica (anche avere una sola di queste patologie si viene dichiarati
affetti da sindrome metabolica) sono:
1.
IPERTENSIONE
2.
Diabete
3.
Sovrappeso
e Obesità
4.
Disfunzioni
nel metabolismo dei lipidi
Ipertensione: L'ipertensione arteriosa è
un aumento a carattere stabile della pressione arteriosa nella circolazione
sistemica. Per pressione massima si intende la pressione sistolica, cioè quella
sviluppata durante le sistole cardiaca, mentre per pressione minima si intende
la pressione diastolica, cioè quella sviluppata durante la diastole cardiaca.
In base alle ultime linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità si
parla di:
massima (mmHg)
|
minima (mmHg)
|
|
Pressione ottimale
|
<120
|
<80
|
Pressione normale
|
<130
|
<85
|
Pressione normale
alta
|
130-139
|
85-89
|
Ipertensione lieve
|
140-159
|
90-99
|
Ipertensione
moderata
|
160-179
|
100-109
|
Ipertensione grave
|
>180
|
>110
|
Ipertensione
sistolica isolata
|
>140
|
<90
|
Diabete: Diabete è un termine derivato dal greco διαβαίνειν,
che significa passare attraverso e identifica alcune malattie
caratterizzate da poliuria (abbondante produzione di urina) e polidipsia
(abbondante ingestione di acqua). Diabete mellito - le urine contengono grandi quantità di zucchero; ne
fanno parte:
o
Diabete primario
§ Diabete tipo I, a patogenesi autoimmune
§ Diabete tipo II, familiare non autoimmune
o
Diabete
secondario
o
Diabete
gestazionale
o
IGT ( Impaired
Glucose Tollerance, ridotta tolleranza al glucosio )
Diabete insipido - viene eliminata con le urine non solo acqua, ma
pochissimi soluti; si divide in:
o
Neurogenico
§ Idiopatico
§ Secondario
o
Nefrogenico
·
Con i nuovi criteri
si definisce diabetico un soggetto che dopo 2 controlli glicemici, a
digiuno, presenta un valore della glicemia compreso tra 126 e
139 mg/dl o che dopo prova da carico orale con glucosio abbia a 2 ore un
valore di glicemia > di 200 mg/dl ;
·
Intolleranza al
glucosio o IGT (Imparied Glucose Tolerance) se il soggetto presenta dopo
carico orale di glucosio, a 2 ore, valori glicemici compresi tra 140 ma <199
mg%;
·
Alterata glicemia a
digiuno o IFG (Imparied Fasting Glucose) se il soggetto ha valori
glicemici tra 110-125 a digiuno
·
NORMALE, se la
glicemia è < 110 mg/dl.
Ve lo rispieghiamo con una
tabella, dove sono riportati i criteri ADA ed OMS (Organizzazione Mondiale
Sanità).
Valori della glicemia a digiuno
e dopo 2 ore dal carico OGTT, secondo i criteri ADA ed OMS
|
||||
DIAGNOSI
|
Glicemia (mg/dl)
|
|||
|
ADA
|
OMS
|
||
|
A digiuno
|
2 ore OGTT
|
A digiuno
|
2 ore OGTT
|
Normalità
|
<110
|
<140
|
<115
|
<140
|
IFG
|
110-125
|
|
|
|
Borderline
|
|
|
115-139
|
|
IGT
|
|
|
|
140-199
|
Diabete
|
>126
|
>200
|
>140
|
>200
|
Sovrappeso e obesità Il termine sovrappeso indica
generalmente un eccesso di peso rispetto agli standard fissati
dall'Organizzazione mondiale della sanità. Tale condizione è estesa a molte
fasce della popolazione, specialmente quelle in cui l'approvvigionamento del
cibo è abbondante e lo stile di vita sedentario. È inoltre considerata da molti
come un importante fattore di rischio per l'instaurarsi di numerose patologie
croniche, soprattutto nei casi più gravi, quando ci si trovi di fronte a un
problema di obesità vera e propria. Il punto in cui una persona è detta in
sovrappeso è determinato generalmente dal Indice di Massa Corporea (IMC).
Il
risultato deve essere nel parametro tra 18 e 25 sotto si è sottopeso sopra i 25
in sovrappeso.
Disfunzione nel
metabolismo dei liquidi Le
malattie del metabolismo alterano la capacità dell’organismo di “bruciare” le
calorie introdotte con il cibo: si innesca un particolare meccanismo per cui la
persona, pur mangiando sempre le stesse o minori quantità di cibo, aumenta di
peso. In alcuni casi può dipendere da malattie della tiroide, come
l’ipertiroidismo, una difettosa produzione di ormoni tiroidei, e le tiroiditi,
cioè le infiammazioni della tiroide. Un improvviso aumento di peso può essere
dovuto anche a disfunzioni delle ghiandole surrenali (che hanno un ruolo
fondamentale nella regolazione del metabolismo dei grassi, dei carboidrati e
delle proteine) e delle gonadi, le ghiandole sessuali costituite dal testicolo
del maschio e dalle ovaie nella femmina. Anche l’assunzione di alcuni farmaci
può indurre un aumento di peso. Tra questi sono compresi quelli che favoriscono
una trasformazione in grasso di certi nutrienti come i carboidrati (per esempio
alcuni lassativi). Ci sono poi quelli che provocano ritenzione idrica, che
“gonfiano” a causa dei liquidi che l’organismo trattiene (come la pillola
anticoncezionale) e infine quelli che contribuiscono ad aumentare l’appetito,
perché agiscono direttamente sul centro della fame (come alcuni
antidepressivi). In tutte 4 le patologie sopraindicate le cose più importanti
sono l’alimentazione e l’attività fisica, oltre alle cure che il vostro medico
riterrà più opportune. Fattori di rischio oltre ad avere una o più patologie
insieme, e ad una alimentazione non adeguata, sono il fumo e l’alcool. Lo YOGA
non si sostituisce al medico e alla medicina, anzi visto che una delle
terapie consigliate dai medici in tutte queste 4 patologie è l’attività fisica,
meglio se dolce e rilassante, la disciplina dello yoga attraverso le sue varie
tecniche sia fisiche, sia del controllo del respiro che del rilassamento
attraverso le sue forme una delle quali è la meditazione, anche come disciplina
dell’alimentazione corretta, affianca e integra la cura medica, come
riabilitazione e attività motoria andando a lavorare sui vari sistemi del
nostro corpo, sistema linfatico, sistema nervoso autonomo, sistema
circolatorio, sistema respiratorio ecc…
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