domenica 24 luglio 2011

IL GURU


 

IL GURU

“Om asya srīgurugītā stotra mantrasya bhagavān sadāsiva rsih” “OM. Il Signore Sadāshiva è il veggente che rivela i mantra di quest’inno, Shrī Guru Gitā”.

Con questi versi inizia la Guru Gitā, il canto e lode al Guru, dove è descritta la natura del Guru e la relazione Guru-Discepolo, testo sacro incluso negli Skanda Purana, il più vasto dei diciotto Purana, la composizione di questi Purana è tradizionalmente attribuita al saggio (rishi) VYASA.(è una figura molto importante nella religione e letteratura induiste; egli è un rishi, un grande saggio, tuttavia la sua condizione si può considerare pari a quella delle varie divinità. Inoltre è un avatar secondario di Visnhu, noto anche come l’Avatar scrittore. Vyāsa è considerato il Brahmarishi ideale, onnisciente, veritiero, il più puro tra i puri, il perfetto conoscitore dell’essenza di Brahman. È anche l’autore nonché il narratore stesso del Mahābhārata, e si ritiene che abbia domandato a Ganeśha di scrivere il poema sotto la sua dettatura. Ganeśha impose la condizione che Vyāsa avrebbe dovuto recitare senza mai fermarsi, e il saggio pose la successiva condizione che Gaeśha, avrebbe dovuto comprendere ogni verso prima di trascriverlo. Questa storia dovrebbe spiegare la ragione del complicato sanscrito con cui è scritto il Mahābhārata).(La descrizione di Vyasa è stata presa su Wikipedia).

Ma allora cosa significa e chi è il Guru?

Sempre nella Guru Gitā Shiva lo spiega così alla moglie Pārvatī:

“Gu significa oscurità (ignoranza) e RU ostacolo. Perciò il Guru è colui che è un ostacolo all’ oscurità. (Ancora) G attaccata a U significa ignoranza. IlGuru è colui che distrugge l’ignoranza”.(verso 23 della Guru Gitā, la cui pronuncia in italiano è Guru Ghita). Mentre nel verso 24 dice “Gururbrahmā gururvisnur gururdevo mahesvarah.

Gurureva Parabrahma tasmai srīgurave namah”. “ Il Guru è Brahmā. Il Guru è Vishnu. Il Guru è il Signore Shiva. In verità il Guru è Parabrahman. Omaggi a Shrī Guru”.

In molti Ashram al primo mattino è cantata la Guru Gitā, proprio in onore al Guru, non bisogna identificare il Guru in un essere umano, ma allo stato che rappresenta, egli è Parabrahman, o Nirguna Brahman, anche se assume la forma umana per portare la conoscenza tra gli esseri umani.

Nel verso 80 Shiva rivela a Pārvatī “ Il Guru è l’intero universo, costituito da Brahma, Visnhu e Shiva.Non vi è niente di più alto del Guru. Perciò adora il Guru”.

Vi sono 3 tipi di Guru:

  1. Adhana = inferiore

  2. Madhyana = intermedio

  3. Uttana = superiore

Solo il Guru che segue il suo discepolo fino in fondo portandolo al suo stesso stato è Uttana Guru ed è chiamato SADGURU o Guru Supremo.

Il Guru nella forma del Maestro è il riflesso del Sé che si manifesta nel mondo interiore. Avere un Maestro significa quindi poter incontrare in una forma umana l’incarnazione del proprio Sé più profondo, la propria essenza, la propria anima. Il Guru è il ponte tra la mente finita del discepolo e l’Infinito, senza questo ponte il contatto tra queste due dimensioni è difficile, se non impossibile.


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