lunedì 8 settembre 2014

EKA PADA RAJA KAPOTASANA


Eka pada raja kapotasana è una delle asana (posizione) più difficile da eseguire ma bella da vedere.  Il significato è:
 EKA=uno  PADA=piede RAJA=reale  KAPOTASANA= piccione “Posizione del Piccione Reale”.
EKA, uno. Individua la forte disparità della posizione. Si dicono posizioni pari quelle in cui il corpo lavora allo stesso modo rispetto al suo asse di simmetria, dispari quelle opposte.
PADA, piede. I 2 piedi occupano in questa posizione quadranti spaziali totalmente diversi, in pratica chi ha dato il nome alla posizione ha voluto accentuare l’ asimmetria della posizione stessa proprio facendo riferimento alla collocazione spaziale di un piede.
RAJA, reale. E’ vero Raja e’ attributo (nel senso di prossimo) di Kapotasana da qui la traduzione in Piccione Reale.
KAPOTASANA, piccione. E’ il riferimento alla forte espansione del torace che ricorda il petto del volatile, distensione che si prolunga nella posizione delle braccia, del collo e della testa.  Un’ osservazione ulteriore: un piccione quando pone la testa in questa posizione si predispone a trapassare ad altra vita! Qualcosa in questa posizione deve esprimere un forte mutamento.
La posizione e’ raggiungibile mediante una ventina di varianti che rappresentano di per se’ un percorso, una sequenza. Già nelle prime varianti preparatorie viene presentata al sadhaka una forte distensione del bacino, sembra che gli arti inferiori si perdano nello spazio. L’ asana, la cui azione si intensifica con le varianti più avanzate, RAFFREDDA Muladhara, Svadisthana e Manipura Chakra il prana viene diretto sui chakra toracico, tiroideo e frontale.  Da quanto detto risulta evidente che Eka Pada Rajakapotasana e’ chiave primaria per l’accesso a Pratyahara. ( Il testo sopra citato  è stato preso dall’ articolo di Ckstars su Yoga.it del 04/01/08 16:20 oggetto: [QUADERNI TECNICI] Eka Pada Rajakapotasana).
Voglio ricordare che Pratyahara significa “allontanare i sensi dagli oggetti del mondo materiale”. Il pratyahara è il grado sul quale l’adepto impara a comandare i suoi “tentacoli”o sensi della coscienza che in sanscrito si chiamano “indrie”. Gli europei traducono il termine pratyahara come “il controllo dei sensi”.Benefici: si eliminano i disturbi del sistema urinario. Stimola i muscoli della spalla e del collo - aumenta la vitalità perchè viene incrementata la circolazione del sangue nella tiroide, nelle surrenali e nelle gonadi.
Controindicazioni : cardiopatie, ipertensione.
Come abbiamo visto dai benefici vengono interessate la tiroide (Vishuddha Chakra), le surrenali (Manipura Chakra) e gonadi (Svadisthana Chakra). E’ una asana da eseguire sotto controllo di un insegnante esperto.


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