La posizione del guerriero nella sua
versione denominata tre è una posizione di equilibrio, asimmetrica ed è di
livello intermedio.
L’esecuzione di quest’asana dà
un’estensione assiale della colonna, dobbiamo eseguire una flessione e una
rotazione della spalla. A livello delle gambe, in quella anteriore (quella che
sorregge) ci sono una flessione e un’adduzione dell’anca, un’estensione del
ginocchio e una flessione dorsale della caviglia, la gamba posteriore c’è
un’estensione neutra e una rotazione mediale dell’anca, l’estensione del
ginocchio e la flessione dorsale della caviglia.
Sono usati gli estensori della colonna per
contrastare la forza di gravità, mentre per mantenere la colonna in una
posizione neutra, dovranno essere usati gli addominali e il piccolo psoas.
Un’osservazione: un uso eccessivo del
grande gluteo può provocare la rotazione esterna di una o entrambe le gambe.
Durante l’esecuzione di Virabhadrasana 3
usiamo i Tre Bandha (Jalandhara – Uddiyana e Moola) per aiutare a creare
l’estensione assiale che sostiene la posizione e questo riduce il volume totale
del respiro. Possiamo usare anche UJJAYN durante l’esecuzione per divenire più
consapevoli sia della posizione sia del respiro.
Quest’ asana richiede una particolare
tenacia per restare in posizione questo ci aiuta a renderci più forti
psicologicamente da avere la mente salda per i momenti di maggiore difficoltà
della vita.
NB: molte note di questo post e la foto
sono tratte dal libro “Yoga Anatomy” di Leslie Kaminoff.
B.K.S. IYENGAR ci dice che con
“quest’asana si acquistano armonia, equilibrio, stabilità e potenza. Aiuta
anche a contrarre e tonificare gli organi addominali e rende vigorosi i muscoli
delle gambe”.
Aiuta a migliorare il portamento e
l’andatura, corregge e aiuta a stare in piedi poggiando sulle piante dei piedi,
a tonificare i muscoli dello stomaco e conferire agilità al corpo e alla mente.
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